ALZHEIMER: ABRUZZO TRA LE REGIONI PIU' COLPITE D'ITALIA, AFFETTI 15 MILA CITTADINI.

ALZHEIMER: ABRUZZO TRA LE REGIONI PIU' COLPITE D'ITALIA, AFFETTI 15 MILA CITTADINI.

05/05/2019



In Abruzzo le persone malate di Alzheimer sono 15 mila, cioè 11,5 ogni 1000 abitanti, dato che colloca la regione ai primi posti della classifica nazionale.

Tra gli over 65 abruzzesi, le persone con Alzheimer sono 13 mila; 44,5 anziani su mille presentano demenze senili. Le persone con più di 65 anni, secondo dati aggiornati al 2015, sono 301.091 e rappresentano il 22,5% della popolazione. 

L'età media è di 45,2 anni. E' quanto emerge da un'indagine del Centro studi di Confartigianato Chieti-L'Aquila.

Nel 2015, in Abruzzo, il tasso di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso di persone di 65 anni ed oltre è stato pari a 34,8 su 10mila abitanti, dato, in crescita rispetto al 2005 (25,9), che colloca la regione all'ottavo posto della classifica nazionale.

COS'E' IL MORBO DI ALZHEIMER

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa, progressiva e irreversibile, che colpisce il cervello. Nell'anziano, rappresenta la più comune forma di demenza, intesa come una progressiva perdita delle funzioni cognitive.

Anche se il decorso della malattia di Alzheimer è unico per ogni individuo, ci sono sintomi comuni. Può essere suddiviso in tre fasi. Nella fase iniziale sono prevalenti i disturbi della memoria, ma possono essere presenti anche disturbi del linguaggio. L'individuo può avere squilibri emotivi, irritabilità, reazioni imprevedibili. Nella fase intermedia il malato si avvia a una progressiva perdita dell'autonomia, può avere deliri e allucinazioni e necessita di un'assistenza continua. La fase severa è caratterizzata dalla completa perdita dell'autonomia: il malato smette di mangiare, non comunica più, diventa incontinente, è costretto a letto o su una sedia a rotelle.

Attualmente la malattia di Alzheimer non è guaribile, ma esistono farmaci che possono migliorare per un pò di tempo alcuni sintomi cognitivi, funzionali e comportamentali e numerose tecniche e attività in grado di ridurre i disturbi del comportamento.

In Italia si stima che la demenza colpisca 1,2 milioni di persone. Diverse ricerche ipotizzano che il numero crescerà fino a 1,6 milioni nel 2030 e oltre i due milioni nel 2050. Una patologia quindi destinata a colpire sempre più individui. 

LA PAROLA DELLO SPECIALISTA CARLO D'ANGELO

"La situazione è drammatica, servono strutture assistenziali" spiega il dottor Carlo D'Angelo, presidente dell'Associazione Alzheimer uniti Abruzzo, che ha sede a Pescara. Nonostante le porzioni del 'fenomeno', destinato ad aumentare, stenta a decollare un modello assistenziale in grado di alleggerire il carico delle famiglie. 

"Bisogna diffondere una cultura diversa intorno a questa malattia" prosegue il dottor D'Angelo "perchè c'è un pò di disattenzione. Le famiglie dei pazienti sostengono un peso enorme per assistere i loro cari 24 ore al giorno. E' chiaro che la famiglia, lasciata sola, non può farcela".

Serve quindi "un modello di gestione integrata, di continuità nell'assistenza. Bisogna unire le forze perchè le demenze sono un problema sociale ed economico".