Lottiamo contro gli stereotipi di genere non solo l'otto marzo.

Lottiamo contro gli stereotipi di genere non solo l'otto marzo.

07/03/2019



La giornata internazionale della Donna è lo strumento per la costruzione di una nuova cultura capace di contrastare alla radice le discriminazioni e la violenza di genere e non un'occasione con obbiettivi di festeggiamenti più di carattere commerciale che culturale, spesso una serata "concessa" dal partner doppo aver lasciato anche la cena in caldo, invertendo momentaneamente nell'esiguo lasso di tempo di qualche ora di divertimento un ruolo, per poi tornare ad un ruolo di donna sottomessa. 

Nonostante le enormi trasformazioni sociali e culturali dei ruoli femminili e maschili, persiste tuttora una profonda e negativa asimmetria di genere, una disuguaglianza di fatto di diritti tra uomini e donne. Non è facile modificare elementi culturali profondamente radicati che incidono sulla psicologia e identità delle persone, elementi da cui derivano anche gli stereotipi di genere e rappresentazione psicologiche e sociali della femminilità e della mascolinità che condizionano la realtà contestuale, il pensiero, le scelte e i comportamenti in modo sottile e spesso inconsapevole.

Tali stereotipi si tramettono attreverso diversi canali, il linguaggio, la famiglia, l'educazione e i mezzi di comunicazione di massa. Molti sono i messaggi che fin da bambini vengono veicolati che rimarcano una presunta inferiorità della donna creando condizionamenti che spesso portano anche la donna a cercare di affermarsi imitando la visione stereotipata delle caratteristiche maschili invece di cercare una via autonoma di realizzazione.

Ancora molto presente nella società attuale la schematizzazione delle caratteristiche discriminanti tra uomo e donna che individua nel femminile emotività, bisogno di filiazione, sensibilità, intuito e nel contempo remissività, passività, dipendenza e fragilità, mentre al maschile razionalità, coraggio, potere, forza, lavoro, razionalità e successo. Si evidenzia in tale schema mentale per lo stereotipo maschile un contenuto di dominanza/potere e per lo stereotipo femminile quello di subordinazione/sottomissione.

Le donne dovrebbero effettuare un lavoro su di se per annullare la posizione di inferiorità che spesso vivono anche nelle relazioni affettive, negando la loro soggettività e acquisire la consepevolezza del proprio valore, orientando le scelte lavorative, sociali ed esistenziali sulla base della propria volontà.

Il Coordinamento Interregionale Donne FNP Abruzzo-Molise sottolinea come la sensibilità dovrebbe avere uno spazio nella quotidanietà perchè solo così si può davvero creare una cultura basata sulla parità dei diritti e delle possibilità, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze esistenti, tra uomo e donna senza cadere nella mascolinizzazione degli atteggiamenti mentali e dei comportamenti, non alimentare il dualismo che diventa genere, ma cogliere quel principio unico che elude la congiunzione "e" per dare voce a uomo-donna attraverso una dinamica dialettica di interazione tra fasi antagoniste e complementari.

L'educazione al rispetto contribuisce alla prevenzione della violenza contro le donne incoraggiando da un lato il superamento di stereotipi di genere che sono la sottostruttura motivazionale alla violenza e dall'altro lato l'assunzione di una visione delle differenze come ricchezze di una società equa che rispetta e accoglie le caratteristiche che ogni essere umano possiede. 

Riconosciamo il valore delle donne che giorno dopo giorno, azione dopo azione, plasmano la loro vita in modo che appartenga loro per essere d'empio alle propie figlie e a tutte le donne, a quelle che vivono in situazioni di sudditanza e che subiscono soprusi e violenze.

Questo è il compito di ognuno di noi al di là del genere con cui siamo nati, ma semplicemente come esseri dell'Umanità.

La Coordinatrice Interegionale Donne FNP Abruzzo.Molise Eva Santangelo