La Regione Abruzzo presenta il Piano vaccinale per la Fase ‘2’. Obiettivo immunità di gregge entro settembre.

La Regione Abruzzo presenta il Piano vaccinale per la Fase ‘2’. Obiettivo immunità di gregge entro settembre.

22/03/2021



Presentato il piano: sedi fisse e mobili, aumentano vaccinatori

La Regione Abruzzo presenta il Piano vaccinale per la Fase ‘2’. Presenti, in conferenza stampa, all’Aquila, il presidente della Regione, Marco Marsilio, l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, il coordinatore regionale della campagna vaccinale, Maurizio Brucchi, e il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza.

Ecco l’ordine di priorità: “Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave), già da mercoledì prossimo, “Persone di età compresa tra 70 e 79 anni”, “Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni”, “Persone con comorbidità di età<60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili”, “Resto della popolazione di età<60 anni”.

Il piano vaccinale è stato illustrato dall’assessore regionale Nicoletta Verì.

La strategia della nuova organizzazione regionale passa dalla gestione centralizzata della prima fase, nella quale le vaccinazioni sono state eseguite soprattutto all’interno dei presidi ospedalieri o nelle strutture distrettuali delle Asl, a una gestione fortemente diffusa sul territorio, con un’articolazione che prevede l’attivazione di decine di Punti vaccinali territoriali localizzati in tutte le aree della regione. Per garantire la capillarizzazione delle somministrazioni, oltre all’ampliamento della rete dei punti vaccinali, si procederà ad incrementare il numero dei vaccinatori, coinvolgendo i medicini di medicina generale, gli odontoiatri, i medici specializzandi, le equipe dell’assistenza domiciliare integrata (Adi), i medici sportivi del Coni, i medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, i medici convenzionati ambulatoriali, i pediatri di libera scelta, i farmacisti.

A questi si aggiungeranno figure sanitarie che vorranno prestare volontariamente la loro opera (sulla base di avvisi pubblici finalizzati a istituire una “banca delle ore” messe a disposizione dai professionisti per la campagna vaccinale) e alle quali la Regione provvederà a fornire la necessaria copertura assicurativa. 

Sul fronte della logistica, il modello resta quello dei punti hub e spoke, così da definire puntualmente funzioni e compiti nel processo di somministrazione dei vaccini disponibili. I primi, oltre ad essere i centri di stoccaggio dei vaccini e distribuzione degli stessi nei centri spoke, rappresentano le sedi di vaccinazione permanenti.

I centri Spoke, invece, sono i Punti vaccinali territoriali, individuati da ogni azienda sanitaria per agevolare l’accesso alla vaccinazione di tutta la popolazione. Strategico, in questo processo, è il coinvolgimento dei sindaci, che collaboreranno con i referenti regionali per individuare luoghi collettivi dove ubicare i Pvt, come palestre, palasport, parcheggi e ogni altro spazio che sarà ritenuto idoneo allo scopo. Strutture complementari (in servizio da un minimo di 8 a un massimo di 12 ore al giorno) a quelle già esistenti, come gli ambulatori medici o i distretti sanitari di base. Oltre ai Pvt in sede fissa, ne saranno attivati anche di mobili, da utilizzare per la vaccinazione di coloro che vivono in zone disagiate o a bassa densità di popolazione.

Questi i centri Spoke distribuiti  nelle varie Province: Teramo 35, Pescara 23, L’Aquila 24, Chieti 27.

E’ stata disciplinata anche la vaccinazione domiciliare per coloro che non possono lasciare in sicurezza la propria abitazione: i team vaccinali lavoreranno su turni di 10 ore giornaliere, nelle quali potranno eseguire 20 vaccinazioni (due ogni ora, compresi i tempi di percorrenza tra un’abitazione e l’altra). Per quanto riguarda le tempistiche delle diverse categorie, in un primo momento si procederà in parallelo su 2 piani: completamento della vaccinazione delle categorie già inserite nella fase 1 (operatori sanitari e professioni sanitarie, compresi informatori scientifici e biomedici; forze armate, di polizia, soccorso pubblico; comunità residenziali; personale scolastico; personale delle procure e dei tribunali; disabili, fragili e loro caregiver) e avvio della campagna per le altre categorie in base all’età anagrafica, così come specificato nelle linee guida nazionali (età 70-79, 60-69, soggetti con età inferiore ai 60 anni con comorbilità non rientrante nelle categorie comprese nella fase 1, resto della popolazione).

 “Mercoledì iniziamo la somministrazione delle dosi a disabili e fragili. Ultimate le fragilità partiremo per fasce di età decrescenti con i 79-70. A partire al massimo dalla prossima settimana sarà aperta loro la piattaforma per le manifestazioni di interesse, e via via a scalare. Entro settembre potremmo raggiungere l’immunità di gregge perché ciascun abruzzese avrà avuto l’opportunità di accedere al vaccino. Intanto per vaccinare gli ultra 80enni non trasportabili saranno coinvolti i MMG a domicilio”, ha annunciato la Verì.

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