La condizione della donna ai tempi del COVID 19

09/03/2021



La Fnp Cisl di L'Aquila- Sulmona congiuntamente al Coordinamento Donne e l'Anteas Vestino Peligna organizza un incontro in videoconferenza sul tema: La condizione della donna ai tempi del COVID 19 ( casa, famiglia, lavoro, essere nonne e disabilità).

All’apertura dei lavori, hanno contribuito Mario Gatti Segretario Generale Interregionale Fnp Cisl Abruzzo Molise, Paolo Sangermano Coordinatore AST L’Aquila e Rosella Masciovecchio Coordinatrice Donne L’Aquila, introducendo i principali temi trattati: il lavoro e la famiglia, l’aspetto assistenziale e organizzativo, la violenza sulle donne, contestualizzati ai tempi del Covid19.

 Con il diffondersi della pandemia da Covi 19, la condizione della donna è notevolmente peggiorata sotto innumerevoli punti di vista; innanzitutto da quello organizzativo: molte donne si sono trovate infatti di fronte alla necessità di riorganizzare la loro quotidianità dovendo conciliare lavoro in modalità smartworking con la didattica a distanza dei propri figli, magari dovendo anche adeguare gli spazi casalinghi. A causa della mentalità fortemente patriarcale che caratterizza la nostra società, sono quasi sempre le donne, che devono sacrificare il proprio lavoro per far fronte alla esigenze familiari.

Un rilevante aspetto riguarda il settore lavorativo, che ha assistito nel mese di dicembre, secondo Istat, a un crollo occupazionale, quasi esclusivamente al femminile: in totale i lavoratori scendono di 101 mila unità, ma di questi 99 mila sono donne e solo 2000 sono uomini. Tra i settori in calo soprattutto gli autonomi: nel solo mese di dicembre si perdono 79 mila posti di lavoro rispetto a novembre.

Effetto negativo del Covid anche sul settore assistenziale; le donne sono coloro, che maggiormente si fanno carico degli eventuali malati presenti nella famiglia: le donne tra i 45 e i 55 anni costituiscono infatti il 65% dei caregiver familiari in Italia. La sospensione, causa Covid dei servizi assistenziali ai malati, ha ancor di più caricato le donne di responsabilità e incombenze con conseguenti ripercussioni negative a livello fisico e psicologico.

Parliamo poi del fenomeno della violenza sulle donne: fenomeno che è fortemente aumentato durante il periodo di lockdown, nel periodo tra marzo e giugno 2020, le chiamate al 1522 sono più che raddoppiate. Nel 2020 le donne morte a causa di violenza sono state ben 91, inoltre una donna su tre rivela di essere stata, almeno una volta nella vita, vittima di una qualche specie di violenza. Sull’onda di questo fenomeno si pone l’appuntamento che si è svolto ieri 8 marzo  “ Giornata Internazionale  della Donna”, a Piazza del Popolo a Roma  dal titolo “CARI UOMINI ABBIAMO UN PROBLEMA”. 

Un appello che ha come primi firmatari i Segretari Generali Pensionati di Cgil, Cisl e Uil,  contro la violenza sulle donne.

Appello   che si conclude con queste parole rivolte a tutti gli uomini: “ANCHE SE CI CREDIAMO ASSOLTI, SIAMO TUTTI COINVOLTI!”

C’è infine da aggiungere che il 70% delle persone colpite da Covid sono donne.

Tutte queste circostanze fanno sì che ci sia una forte regressione dal punto di vista delle conquiste finora ( a fatica) raggiunte dalle donne.

Impreziosisce l’incontro la Coordinatrice Donne Nazionale Eva Santangelo, che ha discusso circa i risvolti psicologici causati dalla pandemia da COVID19.

Conclude l’incontro la Segretaria Nazionale Fnp Cisl Patrizia Volponi.