Piero Ragazzini su Avvenire: un altro sistema di cura, anziani per primi

Piero Ragazzini su Avvenire: un altro sistema di cura, anziani per primi

08/06/2020



Il segretario nazionale del sindacato dei pensionati sul quotidiano di oggi 4 giugno. La pandemia da coronavirus ha colpito la fragilità nascosta nelle pieghe della società

Piero Ragazzini, segretario nazionale Fnp Cisl, scrive su Avvenire di oggi, giovedì 4 giugno, una riflessione sulla pandemia e la condizione degli anziani nelle Rsa.
In una lettera al direttore del quotidiano, Ragazzini ricorda quello che è successo nelle residenze sociosanitarie, lamenta le tragiche conseguenze dell'infezione Covid19 ma soprattutto, cerca di trarne conclusioni per il futuro. Se il sistema delle Rsa va rivisto, bisogna cambiare il sistema della sanità nel suo complesso, i servizi per gli anziani sul territorio e quelli per le degenze. È necessario, come suggerisce il titolo pubblicato dal quotidiano “un altro sistema di cura per tutti e per gli anziani per primi”.

Ragazzini segnala l'esigenza

“di rivedere le logiche e il modus operandi della sanità pubblica e delle pratiche per raggiungere e curare tutti, attuando il principio dell'universalità delle cure e della parità di trattamento”.

Piero Ragazzini su Avvenire: quali i problemi nelle Rsa

L'analisi di Piero Ragazzini sottolinea che, nelle residenze sociosanitarie si intrecciano più livelli da considerare:

“l'ambito familiare, con la separazione dalla famiglia dell'anziano (disabile e/o con patologie pregresse) per varie ragioni (socio-economiche, lavorative, di cura); l'ambito sanitario, che richiede assistenza specifica ed interventi professionali; l'ambito umanitario, per colmare il vuoto di quella maledetta 'compagnia' di troppi anziani che è la solitudine, con perdita di affetti, relazioni, contatti e interessi, e un correlato e progressivo danno alla salute”.

Ragazzini invita a considerare la questione dei servizi per gli anziani nella sua interezza, ma soprattutto, chiede un'attenzione maggiore alla fascia degli over 65. È ingiusto considerare le persone più mature come scarti, trascurandone le esigenze e i bisogni ed è un atteggiamento pericoloso, dalle conseguenze antisociali per tutti.

Per Ragazzini:

“A parere del sindacato, invece, occorre sottolineare che senza anziani non c'è futuro, non c'è memoria storica, esperienza e vita sociale. Ripensare la Sanità diventa necessario di fronte alle nuove esigenze della popolazione, attrezzando una rete equamente distribuita di ospedali per curare le acuzie e affrontare i problemi, sviluppando una 'sanità di territorio' in grado di intervenire in modo rapido e diffuso, integrando l'assistenza medica con una particolare attenzione di ascolto e di indirizzo. La sanità del futuro dovrà collegare l'ospedale alla medicina territoriale, intrecciando l'aspetto sanitario con la realtà sociale, valorizzando il contributo del Terzo settore e delle reti sociali”.