16/10/2021
La riflessione di Piero Ragazzini.
C’è un brutto clima in questi giorni.
Anziché rimanere uniti e collaborare responsabilmente alla ripartenza, assistiamo al prevalere del rancore, degli egoismi, all’esacerbarsi delle divisioni sociali.
Il sindacato è uno dei bersagli principali. Molte sedi sindacali sono state attaccate in maniera tanto violenta quanto vigliacca. Riceviamo offese, provocazioni e minacce - come il proiettile recapitato al Segretario Generale FIM Toscana Alessandro Beccastrini, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
Non possiamo cedere allo scoramento, non possiamo arretrare di un millimetro rispetto ai nostri valori, dobbiamo invece ancor di più impegnarci per un dialogo fattivo, sereno e inclusivo, dove ciascuno possa sottoporre le proprie esigenze e proposte, in modo da contribuire alla definizione di una prospettiva di futuro condivisa e sostenibile, capace di guidare la transizione strutturale e cruciale che attraversa oggi il nostro Paese.
Auspico il concretizzarsi di un Patto sociale basato sull’equilibrio - non sempre scontato - fra diritti e doveri, che sancisca il lavoro come elemento centrale e imprescindibile per la dignità della persona
e che attribuisca finalmente un senso moderno e generativo al dialogo fra le generazioni.
Nella preoccupazione per i recenti accadimenti, sentiamo l’esigenza di ribadire il nostro credo democratico, la nostra visione di una società dove la libertà è pilastro fondativo e non potrà mai essere messa in discussione.
Per questo, sabato 16 ottobre anche la FNP sarà in piazza San Giovanni, insieme con CGIL, CISL e UIL per dire no, con fermezza e convinzione, ad ogni forma di estremismo.