Oggi, 25 novembre, è la Giornata contro la violenza sulle donne: le riflessioni della Coordinatrice Donne Abruzzo Molise Eva Santangelo.

Oggi, 25 novembre, è la Giornata contro la violenza sulle donne: le riflessioni della Coordinatrice Donne Abruzzo Molise Eva Santangelo.

25/11/2019



Le origini della violenza contro le donne, violazione dei diritti umani, devono essere ricercate nella struttura stereotipata della società patriarcale, costituita da disparità di genere basate sulla pericolosa idea dell'inferiorità della donna rispetto all'uomo. Gli stereotipi culturali propongono modelli rappresentativi delle relazioni fortemente asimmetrici, dove le donne rimangono imprigionate in ruoli di subordinazione e sudditanza, in un percorso di vita invisibile, di silenziosa acquiescenza a compiti e doveri con prevaricazioni di forza e potere maschile. Molti sono gli stereotipi culturali, erroneamente radicati, da destrutturare nel collettivo comune, come quello di considerare la violenza agita solo in fasce svantaggiate ed emarginate o fatti privati, in realtà è una vera e propria drammatica piaga sociale che investe tutti i ceti culturali, sociali ed economici , o da soggetti affetti da patologie con diagnosi psichiatriche conclamate, abuso di alcool o sostanze stupefacenti, solo nel 20% dei casi, questo falso mito induce inoltre le vittime a giustificare i comportamenti del partner; si ritiene che i soggetti violenti siano ignoranti e con problemi economici mentre sul territorio nazionale nel 65% dei casi il violento ha un livello culturale e una professione di livello medio - alto; che il pericolo sia fuori casa e per opera di sconosciuti o appartenenti ad altre nazionalità mentre nel 97% la violenza si svolge tra le mura domestiche e di conseguenza messa in atto da familiari connazionali; errata convinzione che è violenza solo quella fisica non tenendo conto che la violenza psicologica, subdola e invisibile, caratterizzata da umiliazioni, isolamento sociale, denigrazione, forme di controllo, gelosia sulle relazioni sociali, disvalore, mina profondamente l'autostima, l'identità e l'immagine di sé determinando danni sulla salute psicofisica. 

Necessario abbattere lo stereotipo del marchio sociale che stigmatizza le donne come colpevoli e non come vittime e che contribuisce alla decisione, insieme alla paura di ritorsioni verso figli e familiari, alla dipendenza economica e abitativa, alla mancanza di sostegno familiare e sociale a continuare a subire e a restare in silenzio nella spirale della violenza. Molti danni dallo stereotipo del linguaggio poiché le parole costruiscono i pensieri sulla base dei quali si sviluppano i propri atteggiamenti e comportamenti così come le rappresentazioni del femminile nei media che tendono a identificare la donna come modello moglie/madre/oggetto erotico con informazioni distorte sul ruolo di genere. Altro stereotipo è il giustificare il partner ritenendolo geloso, innamorato, passionale, scambiando tali manifestazioni per l'amore: l'amore è libertà e rispetto reciproco e nulla ha a che fare con il possesso e la violenza. 

Il Coordinamento Donne FNP CISL Abruzzo - Molise ritiene che il superamento degli stereotipi di genere debba essere combattuto sul piano culturale attraverso percorsi educativi e formativi in primis nelle scuole, con interventi non sporadici ma che devono rientrare in una programmazione continua della cultura di genere affinché si tenga conto che le differenze sono un valore aggiunto alle relazioni tra uomini e donne che hanno pari diritti, doveri e dignità.

La Coordinatrice Donne FNP CISL Abruzzo - Molise

Eva Santangelo