29/10/2024
IL 9 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE A PESCARA PER RIVENDICARE LE GARANZIE E L’IMPEGNO DELLA REGIONE A GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE COME DIRITTO UNIVERSALE E INALIENABILE
Il 9 novembre a Pescara, i pensionati di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL scenderanno in piazza a Pescara in segno
di protesta contro il comportamento della Regione in tema di Sanità, con la richiesta di adottare le dovute correzioni e di assumere in proprio la richiesta di aumentare il fondo nazionale di finanziamento del SSN e di conseguenza del SSR. La manifestazione è anche una ferma giornata di protesta contro la politica del Governo, in materia di pensioni. L’attacco al sistema pensionistico continua sia con il blocco della rivalutazione e con le elemosine riservate alle pensioni minime, resta ancora la legge Fornero, manca una vera riforma che guardi ai giovani con il l’introduzione della pensione di garanzia contributiva, per dare prospettive alle giovani generazioni.
Di seguito le nostre motivazioni e le nostre richieste:
LE
MOTIVAZIONI DELLA MANIFESTAZIONE DEL 9 NOVEMBRE 2024 .
1.
IL SISTEMA DELLE RELAZIONI SINDACALI.
Il
confronto delle organizzazioni confederali con la Regione Abruzzo in tema di
Sanità si è manifestato difficile e sofferto
sin dall’inizio.
Il primo
incontro ufficiale è avvenuto a seguito di due iniziative di mobilitazione a)
la consegna al Presidente della Regione(Sospiri) di oltre 17.000 firme nel luglio 2019 ( super ticket, liste di
attesa, medicina territoriale, medicina di genere); b) una manifestazione di
protesta svoltasi a Pescara il 23 luglio nel 2020, in pieno COVID, davanti alla sede
dell’Assessorato Regionale alla Sanità .
Dopo
l’avvio degli incontri, da subito si
sono manifestate difficoltà e problemi. L’orientamento politico di limitare
l’attività dei corpi intermedi e quella di contenere l’azione dei sindacati
confederali cgil cisl uil, le uniche organizzazioni in grado di garantire con
coerenza, l’azione e la tutela del diritto universale della salute dei
cittadini, si è ulteriormente aggravato, quando la GR ha deciso di ampliare gli incontri ai
sindacati autonomi, senza considerare il loro grado di rappresentatività.
Questo
processo si è trasformato nel tempo, “in occasioni” di incontri”,
nel corso dei quali, la GR “comunicava le decisioni assunte”, trasformando
le relazioni sindacali in un
rituale di facciata funzionale, utile
solo a giustificare un apparente
confronto.
NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI
SINDACALI.
Noi
riteniamo che occorre rilanciare il Sistema Complessivo delle Relazioni
Sindacali a partire dal diritto alla informazione preventiva, verso le strutture Confederali (senza
alterare le norme già previste dai CCNL). Anzi,
di affiancare quelle norme in un confronto preventivo ai diversi livelli
(regionale e singole ASL e Ambiti Socio Sanitari), sui temi generali della programmazione, degli investimenti e della politica sanitaria
territoriale; nelle materie della prevenzione, delle attività
distrettuali, di quella ospedaliera, sui
bilanci, sulla garanzia dei LEA, sui bilanci delle ASL, sulla erogazione dei servizi, gli eventuali piani di risparmio e
razionalizzazione.
E’
una richiesta di trasparenza e di partecipazione democratica delle
organizzazioni portatrici di interessi generali.
2.
IL SILENZIO SULL’INDEBITAMENTO.
Tra
le periodiche “ comunicazioni ” che la
GR ci ha propinato, ha
dimenticato di informarci dei fatti sostanziali che si andavano determinando :
la crescita del debito delle ASL che si andava accumulando.
La
gravità, non solo conferma il sostanziale giudizio verso le relazioni sindacali
corrette, ma di una assenza di
trasparenza e corretta informativa verso
tutti i cittadini abruzzesi.
Infatti,
mentre nelle sedi istituzionali si certificava l’aumento incontrollato dei debiti,
il Presidente Marsilio, l’Assessora Verì e i “ Manager “ decantavano i favolosi
risultati del Sistema Sanitario Regionale, che sarebbero presto assunti
come riferimento dalle altre regioni, si sono tutti ben guardati dal dire
lo stato grave della situazione.
E
necessario richiamare alcuni
provvedimenti nazionali e regionali, a cui si sarebbero dovuti attenere nel
corso degli anni:
1° )
I percorsi attuativi a cui le ASL
dovevano attenersi obbligate alla verificabilità come richiamata nella sentenza della Corte
Costituzionale e dal successivo Decreto del Ministero( Corte
Costituzionale n.121 del 21 Marzo 2007
seguita dal Decreto del Ministero della Salute PAC ( Percorsi Attuativi della
Verificabilità – La gestione Sanitaria
Accentrata - GSA- Rapporto OASI 2018, dove
si trovano tutti i rilievi per la verificabilità dei bilanci delle Aziende sanitarie).
2°)
D’altra parte, solo nel 2023 (Legge Regionale 5/2023 ) all’articolo 9,
troviamo che l’Assessore Verì minaccia il commissariamento ad acta dei
Direttori generali delle ASL in caso di mancata trasmissione degli strumenti di
programmazione e successivamente chiede anche alla GSA di ottemperare a fornire
tutte le comunicazioni al Tavolo di monitoraggio Nazionale.
3°)
Come è stato possibile che nel 2020, nel 2022, nel 2023 le ASL abruzzesi
abbiano presentato sistematicamente i bilanci preventivi “umoristicamente “ in
pareggio oppure con risibile attivo e
ogni anno i loro bilanci consuntivi regolarmente sono risultati pesantemente in perdita?
4° )
Non solo, ma si è conclamato che, la Regione Abruzzo, non avendo dato seguito
alla sentenza della Corte Costituzionale e al
Successivo Decreto del Ministero della Salute, ha creato una grande
confusione sulla tenuta dei conti e dei Bilanci, fino al punto che gli
organismi di controllo ognuno certifica per proprio conto : GSA, OpenBDAP(
Portale della Ragioneria Generale dello Stato – Banca dati delle
Amministrazioni Pubbliche), Advisor, OASI(assetto complessivo sistema
sanitario) e Tavoli Monitoraggi devono attenersi ai dati forniti dalle ASL e
dalla Regione. Non è un caso che mentre OpenBDAP riporta nel 2023 un debito di
93,396 mln l’assessore Verì afferma
trionfalmente il ripiano complessivo
riguarda 122,396 mln di euro( cifra richiamata dai Tavoli di Monitoraggio).
Questa
è l’ennesima prova che non avendo applicato la procedura di controllo prima
richiamata, si arriva ad una grande confusione. Tra disallineamenti temporali
dei conti, rimodulazioni, ri - adozioni , ecc. quello che emerge è un ennesimo
fallimento e una grande confusione, con gravi e continuo scambio di accuse tra
Regione e Direttori Generali.
Confusione
che rischia ulteriormente di aumentare
con la proposta del Presidente Marsilio di costituire una Task
Force in merito, ( per spiegare quello che è accaduto e che lui dovrebbe già
conoscere?). Idea geniale a cui, sembra
si aggiunge un apposito Disegno di Legge Regionale della Lega, che
dovrebbe servire a controllare i dati di Bilancio.
Ulteriore
confusione, perché sarebbe sufficiente attivare le procedure già previste dal
Decreto del Ministero della Salute emanato il 1. Marzo 2013 che recita:
“Definizione dei Percorsi Attuativi della Certficabilità(PAC) e gli obblighi
per le ASL, per la GSA, e gli interventi susseguitisi con DGR fino al 2022.
(
allegato( n.1.)
5°) Venendo al silenzio più recente, si scopre dopo le elezioni, grazie ad una
interrogazione del consigliere regionale del PD Sandro Mariani, che la Regione
era informata della crescita del deficit già dal mese di Dicembre 2023.
Infatti
il 13 dicembre 2023, si riuniscono i Tavoli di Monitoraggio per la verifica
degli adempimenti della Regione. Tavolo Tecnico, Comitato Permanente, Advisor,
Aifa e rappresentanti della Regione Abruzzo: Nelle conclusioni certificavano
che il risultato di esercizio per l’anno 2023, al terzo trimestre, era in disavanzo di 112,264 di mln di euro, e che” proiettato
linearmente” a fine anno sarebbe divenuto 156,352 mln di euro. L’Advisor stima
una” proiezione ponderata” per fine anno di 112mln di euro.
Poi
si registra un importante decremento decremento dell’area della prevenzione e
quella distrettuale e quindi di forte inadempienze dei LEA .
Infine
di sollecita di dare corso agli adempimenti per la presentazione del disegno di legge regionale per la riorganizzazione della rete
ospedaliera (All.2)
3.
LE RASSICURANTI NOTIZIE DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE
Il Presidente Marsilio, come abbiamo
ricordato, nel periodo della campagna
elettorale, dichiarava che tutto
procedeva bene e il “modello sanitario dell’Abruzzo sarebbe stato esportato
fino ad immaginare che le altre Regioni lo avrebbero assunto a modello. (sic).
Anche
i Manager non sono stati da meno. Tutti uniti e già da ottobre, con diverse
iniziative pubbliche, presentavano i
grandi risultati.
Un segnale di grande indipendenza politica?
Naturalmente
tutti riconfermati nei loro incarchi.
In generale si riscontra spesso la confusione tra i concetti della tanto decantata meritocrazia e la fedeltà al
capo, così come è stato denunciato in diversi testi ( Michael Sandel ).
Ma
l’interrogazione regionale, provoca il
caos. Improvvisamente si scopre, che la “Regione Modello” ha accumulato un
deficit di bilancio per il 2023 di 122
mln. (stando ai risultati dei tavoli di monitoraggio).
4. IL PIANO DEI TAGLI
A
queste notizie si cerca di riparare con la legge regionale n. 9 del maggio
2024, dopo aver tentato di inserire nei provvedimenti, risorse indisponibili, prelievo
verso i fondi dei dipendenti, si obbliga le ASL a Piani di risanamento e
risparmi. Si afferma che non si tagliano servizi e personale.
La
incoerenza con quanto dichiarato, per garantire i servizi, non si ferma di
fronte all’evidenza e prevale l’obbligo puramente burocratico del risparmio e
dei tagli: “Il motto da manager” è
quello di “ Risparmiare”. I risultati non devono riguardare la qualità delle
prestazioni, l’impegno del personale, ma solo il risparmio economico.
Vogliamo
precisare che noi siamo più che conviti di eliminare sprechi, i costi eccessivi, affermare l’idea di
risparmiare, per contribuire a salvare il SSR.
Peccato
però che, coloro che sono incaricati di
questo compito, sono gli stessi che hanno provocato il debito ( hanno programmato,
deciso, conclamato, disposto tutto quello che adesso dovrebbero correggere).
In
realtà la scelta dei tagli, viene presentata come una grande operazione di
risparmi. Ma smentendo tutto quello che dicono ufficialmente, le operazioni
comportano tre fattori:
a) I tagli e le operazioni di
“razionalizzazione” tra le diverse ASL,
si concentrano su alcuni settori come le spese farmaceutiche, gli appalti
esterni, personale in somministrazione, fino al
taglio
dei servizi esterni, cooperative di pulizia, riscaldamento, smaltimento dei
rifiuti, manutenzione e riparazione, internalizzazione del servizio magazzino,
gestione cespiti, sterilizzazione . Dismissione del patrimonio Immobiliare,
farmaci emoderivati, farmaci
con
gestione robotizzata e monitoraggio sui consumi.
Monitoraggio
quadrimestrale sui prescrittori e appropriatezza dei farmaci.
Riduzione
di personale di 301 persone in somministrazione e di altro personale a tempo
determinato.
Spesa
farmaceutica : biosimilari, meno costosi, riduzione spesa privati, riduzione
per gare,
utilizzo
parsimonioso dei dispositivi medici, Vigilanza, guardiania, trasporto e
deposito valori e metadone, pulizia e sanificazione, digitalizzazione referti a
pagamento, riduzione punti di continuità assistenziali, appropriatezza
prescrittiva, rinvio investimenti al 2025,
riduzione contratti non sanitari, riduzione per emodinamiche endoscopie
elettrofisiologia biosimilari a basso costo, ossigenoterapia domiciale,
immunoterapia per pazienti di neoplasie polmonare;
uso
improprio dei farmaci, mobilità passiva, nessun taglio ai privati provisto solo ASL Pescara, prestazioni di laboratorio,
degenza media ospedaliera;
b)
Il risultato complessivo dei Piani, approvato dalle due Commissioni Regionali (
I° e V°), presenta un un ridimensionamento
teorico del deficit, ma quello che più importante e che tutte e quattro le ASL
dichiarano che, pur con la razionalizzazione, vi sono delle spese
incomprimibili, quindi il deficit finale si attesterebbe interno tra i 130 alle
146 mln di euro.;
c)
Tutto questo apre una discussione tra la Regione e i Manager sulle
responsabilità : da un lato la Regione viene accusata di non aver programmato bene gli interventi;
dall’altro i manager vengono accusati a loro volta, in quanto non hanno tenuto sotto controllo la
spesa e non sono intervenuti adeguatamente.
Poi
si cerca di svicolare con polemiche tra le stesse ASL, riguardo al sistema di
ripartizione del FSR.
Vi
sarebbe una ripartizione sbagliata delle risorse messe a disposizione nel
rapporto della popolazione e zone interne, presenza di anziani, estensione del
territorio, ecc.
Questo
balletto di responsabilità è un vero scandalo. Se non ci trovassimo di fronte ad una
situazione grave e alle pesanti
conseguenze negative per i cittadini, potremmo definire una situazione
al limite della farsa.
Soprattutto
assistiamo alla “autodenuncia del fallimento del sistema “: da un lato con la
legge regionale n.9 del maggio 2024 si riconosce il deficit e dall’altro si impone alle ASL l’attuazione dei “Piani di
razionalizzazione”.
(allegato
3)
5.
NON E’ ACCETTABILE.
E’
INUTILE NEGARE : SI INTERVIENE ULTERIORMENTE SUI SERVIZI E SULLA SALUTE DEI
CITTADINI E DI QUELLI PIU’ FRAGILI COME I PENSIONATI E I DISABILI.
Nel
nuovo sistema delle relazioni sindacali,
intendiamo confrontarci sui punti
come il sovra utilizzo e il sottoutilizzo delle risorse, inadeguato coordinamento dell’assistenza,
acquisti e costi eccessivi, inefficienze amministrative, frodi ed abusi.
Ciò
che ci colpisce e non quadra neanche con i conti, sono le motivazioni della Regione e dei Manager.
Hanno
dato in appalto servizi che incidono sull’assistenza ai pazienti ricoverati.
Vogliono sostituire le attività di pulizia, di vigilanza e risparmiare sui
farmaci anche per malattie gravi.
Ridurre il personale in
somministrazione; Intervenire sulle spese per il riscaldamento, lo smaltimento
dei rifiuti, la manutenzione e la
sanificazione;
Ma
questi servizi, sono inutili?
Oppure,
perchè sono stati appaltati?
Se
gli stessi non sono inutili, ma necessari,
come saranno assicurati nel futuro?
Se
venisse a mancare il lavoro svolto oggi
dai dipendenti delle cooperative,
che garantiscono l’assistenza diretta ai pazienti,
chi assolverà questo lavoro in
futuro?
Poi,
infine, intendono risparmiare persino
sulla “ossigenoterapia domiciliare” e l’immunoterapia per pazienti di neoplasie
polmonari.
E’ IL
CASO DI DIRE:
GLI ABRUZZESI
RIMANGONO SENZA OSSIGENO.
6. LA VERA SFIDA E’ SALVARE IL SSN E CON ESSO IL SSR .
IL SISTEMA PUBBLICO E’ IN PERICOLO.
SALUTE DIRITTO FONDAMENTALE LE ART, 32 DELLA COSTITUZIONE.
Più
la sanità pubblica abdica al suo ruolo, tra continuo definanziamento e continui
tagli e le code per esami e liste di attesa infinite, più si apre un
formidabile spazio per gli operatori privati. Stando ad un recente studio di
Mediobanca ( area studi) di 170 mld di spesa sanitaria il privato occupa il 25%
pari a 42 mld. Le stime degli analisti la fanno salire in prospettiva a 70 mld.
Tra “ i signori della sanità privata” segnaliamo
investitori come John Elkann: già investiti 4 mld tramite Exor (investimenti
maggiormente remunerativi in una società sempre più anziana e in cerca di una
qualità di vita migliore). Al contrario delle direttrici del governo, gli
anziani vengono sempre più sopportati come costo.
Poi
ci sono, il San Donato che in una grande festaper i 2 mld di giro d’affari, ha
visto la partecipazione di mezzo governo tra cui il Presidente del Senato
Ignazio La Russa;
Humanitas,
Kos, Gruppo Angelucci, Gruppo Villa Maria, Healt care, Ieo, ecc. Tutti lanciati
in investimenti su nuove tecnologie ed attività informatiche per l’Italia e
anche per l’estero.
Invece
il “Ministero della Salute può essere considerato senza portafoglio” Nico
Cartabellotta” Presidente Gimbe.
Dalla
conferenza stampa si deduce che” l’incremento per il 2025, è pari a 900
milioni. E’ del tutto insufficiente per affrontare le urgenti necessità di un
SSN in codice rosso, oltre che per sostenere le riforme avviate, in particolare
quelle sulle liste d’attesa. Con questa cifra non vi sarà alcun potenziamento
della sanità pubblica, con ulteriore aumento della spesa privata e della
rinuncia alle cure da parte di milioni di persone”. Sostiene il Presidente di Gimbe che almeno 3 mld previsti nel 2026, vengano resi
disponibili già dal prossimo anno… un rilancio del finanziamento non solo
essenziale , ma estremamente urgente per evitare che l’accesso alle cure
diventi un privilegio riservato a chi può permetterselo, invece di essere un
diritto garantito per tutti”.
Anaoo
Assomed, il Presidente 3m7 mld che sarebbero stanziati dal Governo, non sono
una cifra sufficiente a colmare il gap esistente rispetto al resto d’Europa. “
Tassiamo le sigarette e l’alcool e utilizziamo le risorse per la sanità”.
Il 20
Novembre è prevista una Manifestazione a Roma dei medici ospedalieri.
AFFRONTARE E RISOLVERE IL PROBLEMA
DEL SOTTO FINANZIAMENTO NAZIONALE.
CHIEDIAMO AI DIVERSI LIVELLI
ISTITUZIONALI COMUNI, ANCI UNCEM E REGIONE DI ASSUMERE CON PROPRI
ORDINI DEL GIORNO LE RICHIESTE
DA PRESENTARE AL PARLAMENTO. E’
stato certicato (vedi allegato 5), un forte aggravamento del Sistema Sanitario
Regionale;
1°) Nuovi LEA , La Regione Abruzzo dopo
diversi anni trascorsi tra le Regioni con punteggio medio, oggi è stata
classificata nella fascia più bassa tra tutte le Regioni. Ultima assoluta
con punteggio di -30 ,86 ( prima dell’Abruzzo Calabria( -24,74 ),Friuli
Venezia (-23,13), Molise (-17,48)ecc;
2°) Cure e rinuncia: riguardano ben 120.000 abruzzesi Metà dei quali lo fanno per
mancanza di risorse economiche e per povertà;
3°)
Inoltre, si registra una grave
carenza nell’Area
della Prevenzione e di
quella Distrettuale
A
fronte di questo quadro, la Regione e le ASL vogliono attuare i “Piani di
Razionalizzazione” con forti restrizioni sui medicinali, sugli appalti esterni,
ecc. Si dichiara che non si tagliano
servizi e personale. Peccato che nelle voci di bilancio quando si parla di
appalti non si considera il personale che lavora per le ditte e assicurando
servizi importanti, alcuni anche di intervento sui pazienti. Su questo punto è inaccettabile il
comportamento di ASL e Regione.
7
LA NON AUTOSUFFICIENZA E IL TERRITORIO.
Attuazione
DM 77/2022.
In
Abruzzo al semestre giugno 2023
- le
Case di Comunità previste n. 40, ma nessuna dichiarate attive
-
Centrali Operative Territoriali(COT) n 13 tutte pienamente funzionanti;
-
Ospedali di Comunità risultano n. 11 di cui 2 attivi.
-
ADI Media italina 101% Abruzzo 100
8
IL PERSONALE SANITARIO
Abruzzo
14.400 Personale dipendente per 1.000
abitanti :
Media
Italiana 11,6 ; medici 2,11; Infermieri
5,13, Abruzzo 11,3 di cui medici 2.22;
Infermieri 4,74; Rapporto infermieri/medici Italia 2,44 Abruzzo 2,13 MMG Allarme sulla carenza di Medici
riguarda tutte le Regioni. Mancata
programmazione, pensionamenti anticipati, numero esorbitanti di assistiti,
desertificazione aree disagiate 21 Accordi Regionali 1.500/1.800 assistiti
Media nazionale Assistiti con 1.500 47,7 % Abruzzo 30,8 %; Nel 2022 si registrava
una riduzione rispetto al 2019 di –
15,9%;
9
LE NOSTRE RICHIESTE
a)
Definire e recuperare un rapporto tra Giunta Regionale, Assessorato e ASL con
le OO.SS. Migliorando l’attuale livello delle relazioni sindacali. Un nuovo
sistema di relazioni che coinvolga le confederazioni ai diversi livelli, come
indicato al punto 1.;
b)
Richiedere, con atti formali e istituzionali l’aumento del FSN e delle risorse
destinate alla NON Autosufficienza e all’invecchiamento attivo. Diviene essenziale finanziare adeguatamente i
Decreti attuativi della legge 77/2022;
Adeguare
le risorse significa tener conto dell’inflazione, del rapporto al Pil, della
media di finanziamento del sistema sanitario pubblico degli altri paesi
europei; Se ciò non accade , vuol dire che si sta oggettivamente favorendo la
destrutturazione del sistema pubblico consentendo ai privati di rafforzare le
proprie strutture. Non è un caso che i privati hanno attuato investimenti
cospiqui(persino Jhon Elchan ha investito, attraverso Exor nella sanità,
preferendola all’automotive).
c)
Sbloccare il vincolo delle assunzioni nella sanità per riadeguare le carenze di
organico nelle strutture pubbliche.
d)
Ancora più devastante sarebbe se si immagina questo sistema , ulteriormente
devastato dalla Autonomia Differenziata.
e)
Non accettiamo questi Piani di “razionalizzazione” che aggravano i servizi e
tagliano il personale, non ripianano i debiti, aggravano le condizioni dei
cittadini e delle persone più fragili.
Questi Piani, così come presentati, aggraveranno le condizioni dei
pazienti e contribuiranno ad aumentare i debiti a partire da quelli derivanti
dalla mobilità esterna.
Chiediamo
alle Istituzioni, alle Associazioni , alle forze politiche e ai cittadini di
sostenere la nostra battaglia in difesa del servizio sanitario pubblico,
rilanciare la difesa del diritto alla
salute per tutti.
L’art.
32 della Costituzione definisce la salute un diritto fondamentale. Facciamo in
modo che possa realizzarsi superando le attuali difficoltà e rilanciare un
diritto di eguaglianza e di solidarietà per tutti i cittadini.
La
giornata della manifestazione vuole essere una giornata di protesta contro il
comportamento della Regione in tema di Sanità, con la richiesta di adottare le
dovute correzioni e di assumere in proprio la richiesta di aumentare il fondo
nazionale di finanziamento del SSN e di conseguenza del SSR.
La
manifestazione è anche una ferma giornata di protesta contro la politica del
Governo, in materia di pensioni.
L’attacco
al sistema pensionistico continua sia con il blocco della rivalutazione e con
le elemosine riservate alle pensioni minime, resta ancora la legge Fornero,
manca una vera riforma che guardi ai giovani con il l’introduzione della
pensione di garanzia contributiva, per dare prospettive alle giovani
generazioni.
Basta fare
Cassa sui pensionati.
IL 9
NOVEMBRE MANIFESTAZIONE A PESCARA PER RIVENDICARE LE GARANZIE E L’IMPEGNO DELLA
REGIONE A GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE COME DIRITTO UNIVERSALE E
INALIENABILE.
SALVARE
LA SANITA’ PUBBLICA E’ UN DOVERE DI CIVILTA’.
Allegato
n.1.
(Sempre
e solo a titolo informativo e di conoscenza):
ASL
02 Chieti preventivi
2019/2020/2022/2023/2024 (2021 effetto covid – 9,9 mln di euro)quasi tutti gli
anni i preventivi erano a 0 oppure attivi di 22,32 euro.
Sistematicamente
i consuntivi variano da – 13,7 del 2019 fino – 41,127 mln
del 2023;
ASL
01 L’Aquila Preventivi 2019 attivo di 6,140mln a 7,529 Mln del
2023; Consuntivo
2019,2020, 2021, 2022, 2023 passa da – 23,482 mln di deficit a -67,151
mln del 2022 a -44,693 mln del 2023;
ASL
003 Pescara Preventivi dal 2019 al 2023 sempre 0; Consuntivi
da -10,236 mln del 2019 si passa al dato più negativo di -41,038 mln fino a
-25,419 mln del 2023;
ASL
04 Teramo Preventivi da – 126,00 Euro del 2019 a +356 del 2020 a 0 negli anni 2022, 2023.
Consuntivi
da -13,514 del 2019 a -38,945 del 2020 a -14,459 del 2021, -24,999
del 2022, a – 6,808 mln del 2023
Allegato
(2)
a
) Il 13 Dicembre 2023, i tavoli di monitoraggio riuniti congiuntamente
(Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato Permanente per la verifica dei
livelli essenziali di assistenza, presenti i rappresentanti della Regione
Abruzzo, l’ADVISOR contabile l’AIFA).
Nelle
conclusioni, del documento si davano valutazioni e si facevano
chiare considerazioni e raccomandazioni;
b
) “… al III trimestre 2023 risulta per la Regione Abruzzo un risultato
d’esercizio in disavanzo per il valore di 117,264 mln di euro che, proiettato
linearmente all’anno, determinerebbe un disavanzo annuale stimato di 156,352
mln di euro. L’Advisor stima una perdita di esercizio annuale sulla base
di una proiezione ponderata pari ad un disavanzo di 112 mln di euro. I
Tavoli, alla luce di quanto sopra, nell’esprimere preoccupazioni inerenti alla
gestione corrente del SSR, raccomandano alla Regione di approntare ogni misura
necessaria alla corretta gestione della programmazione assistenziale e
delle risorse a disposizione. Si
ricordano le verifiche di legge da effettuarsi in sede di IV trimestre”.
c
) Inoltre I Tavoli evidenziano : “ relativamente al monitoraggio
dell’erogazione dei LEA (NSG), si rileva che i dati provvisori presentano
un importante decremento nell’area Prevenzione
che risulta insufficiente; anche l’area Distrettuale presenta un trend
in diminuzione dall’anno 2020 rimanendo, tuttavia, nell’intervallo di
inadempienza;”.
d
)Infine vogliamo segnalare che si richiama la Regione sugli adempimenti per la
riorganizzazione della Rete Ospedaliera(ex DM n. 70/2015 presentato dalla
Regione. “Si resta in attesa di ricevere il disegno di lege regionale
definitivamente approvato che dovrà recepire tutte le prescrizioni del Tavolo
DM n. 70/2015 e del Comitato LEA;”.
(Allegato
3).
Sintesi
dei Piani di Razionalizzazione, approvati definitivamente dalle Commissioni
Regionali V e I, così come previsto dalla procedura della legge regionale art.2
comma 4 della legge 9 del 23 Maggio 2024.
Alcune
considerazioni sulla ripartizione del Fondo Sanitario Regionale. Tre Direzioni
su quattro contestano le modalità di ripartizione del FSR, evidenziando la
responsabilità della Regione.
La ASL
dell’Aquila chiede la divisione delle risorse, non solo in base alla quota
capitaria legata alla popolazione, ma bisogna tenere conto della estensione
geografica( il confronto viene fatto con la ASL di Pescara che ottiene più
risorse avendo più abitanti e solo un quarto della estensione territoriale.
La ASL di Chieti sostiene la stessa
tesi sulla estensione territoriale, con aree montuose e disagiate in base
all’età media della popolazione. Tutti fattori che incidono pesantemente sulla
spesa sanitaria . La popolazione ultra sessantacinquenne è in crescita, con
valori sopra la media regionale(il 26,1% rispetto a quella regionale del
25,3%); nel contempo diminuisce la fascia di popolazione tra 0-14 anni
all’11,7% del 2023, contro il 12,1% del 2020 .
La ASL
di Teramo contesta il meccanismo di riparto di tutte le ASL, che tende a dare
più risorse a chi meno
risparmia(maggiori perdite maggiori ripiani).
L’Assessore
Verì ha dichiarato che la prossima ripartizione, sarà effettuata per quota
capitaria complessa, inserendo le fasce per età e sarà considerata l’estensione
del territorio.
La
nostra opinione è che si possono inserire modifiche, ma senza perdere di vista
il tema di fondo di accrescere il finanziamento complessivo necessario al FSN,
che il Governo deve aumentare realmente. Dobbiamo anche evitare che la
discussione della ripartizione si trasformi in una forma di posizione
campanilistica e una guerra tra poveri.
I
numeri del deficit.
Il
deficit complessivo dichiarato dalle ASL ammonta a circa 197 mln. In base ai
tagli diventano 128 mln.
L’Assessore
Verì ha dichiarato che ci sarebbero già 98 mln attraverso le risorse messe a
disposizione dal GSA (gestione Sanitaria Accentrata).
Nei
Piani delle ASL si esplicita chiaramente che una parte significativa dei costi
che le aziende devono sostenere è incomprimibile, se si vuole continuare a
garantire una sanità di prossimità nel rispetto del DM 77/2022 e non coperta
dalla quota de FSR.
Tutti
i Piani di riorganizzazione della Assistenza Territoriale è affidata ai fondi
del PNRR(Missione 6).
La
manovra correttiva :
ASL Tendenziale Tagli Spese
Stima Finale
Aq 66.424.000 35.621.000 -30.803.000
Ch 62.870.000 15.919.000 -46.891.000
Pe 24.898.000 5.000.000 -19.898.000
Te 45.212.000 12.388.000 -32.824.000
Regione 199.404.000 68.983.000 - 130.416.291
Le
somme del deficit strutturale dichiarate dalle ASL sono :
Aq 50
mln, Ch 45mln, Pe 19 mlnTe 32 mln;
Taglio
ai servizi esterni, cooperative di pulizia, riscaldamento, smaltimento dei
rifiuti, manutenzione e riparazione , internalizzazione del servizio magazzino,
gestione cespiti, sterilizzazione . Dismissione del patrimonio Immobiliare,
farmaci emoderivati, farmaci
con
gestione robotizzata e monitoraggio sui consumi.
Monitoraggio
quadrimestrale sui prescrittori e appropriatezza dei farmaci.
Riduzione
di personale di 301 persone in somministrazione e di altro personale a tempo
determinato.
Spesa
farmaceutica : biosimilari, meno costosi, riduzione spesa privati, riduzione
per gare,
utilizzo
parsimonioso dei dispositivi medici, Vigilanza, guardiania, trasporto e
deposito valori e metadone, pulizia e sanificazione, digitalizzazione referti a
pagamento, riduzione punti di continuità assistenziali, appropriatezza
prescrittiva, rinvio investimenti al 2025,
riduzione contratti non sanitari, riduzione per emodinamiche endoscopie
elettrofisiologia biosimilari a basso costo, ossigenoterapia domiciale,
immunoterapia per pazienti di neoplasie polmonare;
uso
improprio dei farmaci, mobilità passiva, nessun taglio ai privati, prestazioni
di laboratorio, degenza media ospedaliera.
Noi
siamo d’accordo nell’eliminare gli sprechi e accettiamo i risparmi. Ma non
condividiamo e non accettiamo ulteriori ripercussioni che limitano la garanzia
del diritto alla salute.
Inoltre
questi tagli non risolvono i problemi strutturali per garantire il diritto alla
salute, per la stessa ammissione delle ASL.
Vorremmo
confrontarci sulla applicazione dei sei punti descritti da Gimbe sui settori di intervento quali il sovra
utilizzo, il sottoutilizzo, inadeguato coordinamento dell’assistenza, acquisti
e costi eccessivi, inefficienze amministrative, frodi ed abusi.
All.4
Sintesi
dei Piani di Razionalizzazione, approvati definitivamente dalle Commissioni
Regionali V e I, così come previsto dalla procedura della legge regionale art.2
comma 4 della legge 9 del 23 Maggio 2024.
Alcune
considerazioni sulla ripartizione del Fondo Sanitario Regionale. Tre Direzioni
su quattro contestano le modalità di ripartizione del FSR, evidenziando la
responsabilità della Regione.
La
ASL dell’Aquila chiede la divisione delle risorse, non solo in base alla quota
capitaria legata alla popolazione, ma bisogna tenere conto della estensione
geografica( il confronto viene fatto con la ASL di Pescara che ottiene più
risorse avendo più abitanti e solo un quarto della estensione territoriale.
La ASL di Chieti sostiene la stessa
tesi sulla estensione territoriale, con aree montuose e disagiate in base
all’età media della popolazione. Tutti fattori che incidono pesantemente sulla
spesa sanitaria . La popolazione ultra sessantacinquenne è in crescita, con
valori sopra la media regionale(il 26,1% rispetto a quella regionale del
25,3%); nel contempo diminuisce la fascia di popolazione tra 0-14 anni
all’11,7% del 2023, contro il 12,1% del 2020 .
La
ASL di Teramo contesta il meccanismo di riparto di tutte le ASL, che tende a
dare più risorse a chi meno
risparmia(maggiori perdite maggiori ripiani).
L’Assessore
Verì ha dichiarato che la prossima ripartizione, sarà effettuata per quota
capitaria complessa, inserendo le fasce per età e sarà considerata l’estensione
del territorio.
La
nostra opinione è che si possono inserire modifiche, ma senza perdere di vista
il tema di fondo di accrescere il finanziamento complessivo necessario al FSN,
che il Governo deve aumentare realmente. Dobbiamo anche evitare che la
discussione della ripartizione si trasformi in una forma di posizione
campanilistica e una guerra tra poveri.
(Allegato
5)
GIMBE
nel suo ultimo rapporto annuale presentato l’8 Ottobre 2024, il Sistema
Sanitario Regionale ha evidenziato gravi lacune e incongruenze sia negli adempimenti
dei nuovi LEA, sia nelle conseguenze che
determina nella condizione della erogazione delle prestazioni. Il sistema
sanitario abruzzese, “ sempre quello da esportare come modello”, registra gravi inadempienze che si
ripercuotono negativamente nella erogazione delle prestazioni fino a
spingere alla rinuncia i cittadini a non
curarsi